martedì 31 gennaio 2017

Live report 27-01-2017 - Warrior Soul - Let it beer

LocaleLet it Beer
Data
:   27/01/2017



Bill:


Warrior Soul

Dancing Crap



Report a cura di: A. Hunt
Foto di: Salvatore Marando


Galleries: Dancing Crap , Warrior Soul

In collaborazione con:

Apriamo questo nuovo anno, anche se un po' in ritardo, con il report di una gran bella serata.
Questa volta, a farla da padrone è l'Hard Rock.
Parto col dire che nella nostra amata città, ogni tanto si riesce a scoprire un angolino dove qualcuno, in qualche modo, lotta per fare musica dal vivo. E' il caso del Let it Beer, già da tempo in attività e mia conoscenza da qualche anno. Voglio spendere due parole su questo locale che, seppur raccolto, è stato reso veramente un bel posto per fare ed ascoltare musica. D'altro canto non potrei esimermi dal farlo, nemmeno volendo, considerando il piccolo incidente che ha costretto gli head liner d'oltre oceano ad interrompere la propria performance un pochino prima del previsto. Non posso esimermi dal farlo, non già per ciò che è accaduto - che per dovere di cronaca non potrei omettere - ma per la compostezza e la professionalità con la quale i responsabili del locale sono riusciti a gestire la situazione.

Una ragazza a dir poco "alticcia" ha evidentemente ritenuto opportuno lanciare sul palco, qualcosa che ha colpito il bassista della band, scena che, almeno nella capitale, non è nulla di nuovo. Tuttavia, nonostante l'interruzione della performance, nel malcontento generale, la situazione è stata gestita in maniera così educata e professionale che gli stessi Warrior Soul, sono rimasti nel locale a farsi una birra coi fan (il che denota grande professionalità anche da parte loro).
In poche parole, una bellissima serata, che nemmeno l'imponderabile è riuscito a funestare. Complimenti vivissimi a tutti gli attori di questo show.



Dancing Crap
Partiamo subito con i capitolini Dancing Crap, band che si presenta con un Rock che oserei definire trasversale. Riescono a spaziare in diversi ambiti, passando dal punk californiano all'hard rock classico. Questa loro peculiarità, si rispecchia anche nel vestiario. Abbastanza variegati nel vestire, hanno un'immagine comunque molto omogenea.
Aprono con un pezzo in stile "Video killed the radio star". Cori e ritornelli dall'ampia apertura per loro.
Nel complesso, risultano davvero molto radiofonici - cosa abbastanza insolita per l'underground.
Già da subito, si capisce che la musica proposta durante la serata, sarà molto godibile.
Mi soffermo un momento, intrigato dalla figura di Ronnie, frontman della band.E' un cantante dall'aspetto abbastanza insolito, che gioca molto sulla dicotomia estro-timidezza. Cappello alla pescatora ed occhiali specchiati, indossa un gilet con inserti in finta pelliccia. La voce tagliente, tiene spesso una mano in tasca, con fare volutamente infantile, quasi a sfottere l'audience. Mentre soppeso la sua figura, non posso fare a meno di cogliere la precisione della batteria. E' molto precisa; netta. A differenza di quanto ho visto spesso fare, il drummer non si profonde in slanci stilistici inarrivabili o rullate interminabili che - diciamocelo -a volte rompono anche un po' i coglioni. D'altro canto, nonostante la precisione, non si limita ad essere un metronomo umano. Insomma: batteria semplice e potente, con quel che di personale che sicuramente caratterizza la band. Composti quanto basta.
Nonostante la freschezza e l'alta fruibilità della propria musica, questi ragazzi riescono a catturare l'attenzione dell'ascoltatore, anche grazie a piccoli vezzi ben studiati ed eseguiti, come delle interessantissime dissonanze. Le troviamo su Sam, terzo brano della setlist. Sono molto precisi anche sugli inserti elettronici. Forse sarebbe da correggere il tiro su alcuni cori, che tutto sommato, comunque risultano piacevoli.
Il basso, in questa band è perfettamente equilibrato. Non troppo presente, ma neanche assente. Preciso. Corposo. Si sposa bene sia con la batteria che con le chitarre.
Formano un bel quintetto, davvero insolito e piacevole, sia nell'aspetto che nel risultato. Trasmettono tanto divertimento con il loro modo di fare, che accompagna una musica molto "California  style", senza disdegnare sfumature punk e dissonanze. A tratti, hanno suscitato in me reminiscenze adolescenziali, con dei pezzi che riportano alla mente videogames d'epoca come "Outrun".
Non posso non notare come, sotto l'insolito gilet, il singer indossi una t shirt degli headliner.
I due chitarristi, sono a mio avviso un punto di forza della band. Tanto diversi nel modo di suonare, quanto nell'aspetto, sembrano aver trovato un'ottima sintonia negli scambi e nello stile.
Abbiamo passato da poco la metà dello show. Siamo al settimo brano. Mi soffermo su questo in particolare, per una citazione a sweet dreams, molto ben congegnata e sicuramente davvero piacevole. I Nostri, non lesinano neanche alcuni brevi inserti di chiara matrice Rock & Blues.

Cosa non da poco per la capitale, noto con mio grande stupore che la gente in sala sta ballicchiando qua e la.
Ottimi scambi di chitarra fra Eugenio - principalmente ritmico - e Sal, che non disdegna qualche solo. Bello anche il contrasto visivo fra i due. L'uno alto e biondo, capello lungo e chiaramente metallaro; l'altro più minuto, sotto una cresta mora, non troppo pronunciata; veste un abbigliamento tipico del grunge.

Venendo al grunge, questi ragazzi, di certo non lo schifano. Anzi, sanno fonderlo con maestria nei propri brani.

In conclusione, signori, una gran bella band. Freschi, divertenti, coinvolgenti e capaci di non prendersi eccessivamente sul serio ma, allo stesso tempo, senza risultare dei cazzari, per dirla alla romana.
Particolarmente gradevoli le esecuzioni di "spotlight" e "sociopatic circus".
Nella setlist, presenti alcuni brani dal nuovo disco, di prossima uscita.



Setlist:
Ready for the show
Yet to come
Sam
Big fucking deal
Shark attack
Watered down drink
Morbid Mary
My goddess
Spotlight
Sociopatic Circus
Acid


Lineup:
Lead Vocals: Ronnie Abellie
Lead guitar: Sal Ariano
Rhythm guitar: Eugenio "The Joker" Pavolini
Bass guitar: Bobby Gaz
Drums: Danilo "Wolf" Camerlengo

Warrior Soul
E' la volta degli head liner. La band ha un discreto seguito in Italia, essendo in attività dalla fine degli anni 80 ad oggi.
Sonorità dunque molto 80/90 per loro - inutile aggiungere la parola "americane", data la provenienza della band. Il cantante ricorda a tratti Bon Jovy, nell'aspetto. Non certo nella voce, considerato che Kory Clarke, può contare su di un timbro davvero molto graffiato ed a tratti baritonale. Gli conferisce quasi un aspetto da leone, sotto la chioma bionda e data l'energia che impiega nel cantare. Le dimensioni abbastanza contenute del palco, non lo spaventano affatto, tanto che si muove con disinvoltura e spigliatezza, arrivando anche a "giocare" col fonico, di tanto in tanto. E' chiaro che dalla sua ha l'esperienza. Un'ottima apertura, potente ed allegra, viene seguita da un pezzo dal sapore più cupo. Forse il basso è un po' troppo spinto sul volume ma è un neo che non si fa notare molto, perchè Christian Kimmet, la sa davvero lunga su come si suona il basso. D'altra parte, il quartetto non può contare su una chitarra ritmica, rendendo così obbligatorio che il basso sia preponderante, al fine di non svuotare la musica. Kimmet, dunque, assolve egregiamente le sue funzioni, con delle linee variegate e ben eseguite.
La partenza è molto spinta, l'hard Rock di una volta, fa sempre sentire la propria influenza. Anche vedendo poco, data la mia statura, riesco a cogliere l'energia che arriva dal palco, soprattutto quando il chitarrista si cimenta in alcuni assoli forsennati, in pieno stile 90's.
Anche loro abbastanza composti nel vestire, eccezion fatta per la camicia quasi totalmente sbottonata del frontman, che non manca di concedersi al pubblico in maniera piacevolmente istrionica.
Il Let it beer si trasforma, pian piano in teatro del fomento.
Sulla metà del terzo pezzo, Kory fa posto al cantante dei Dancing Crap, con il quale si cimenta in un duetto davvero gustoso, a completare l'opera.
Giunti alla volta di "Wasteland", quarta traccia della scaletta, vengo avvolto da un "lento violento", sul quale gli Warrior Soul, riescono a ricamare delle melodie di facile ascolto, senza perdere di potenza. Non trovano particolare difficoltà a mostrarsi uniti, come fossero un sol'uomo. Grande sintonia fra una batteria potentissima e precisa e la chitarra, che dimostra di saper svolgere egregiamente anche le funzioni di ritmica, snocciolando riff corposi e potenti (cosa non così scontata come sembrerebbe).
E' chiaro, tuttavia, che l'immagine della band è il frontman. Lo si vede bene dalla maniera in cui svolge il proprio compito. Certo, anche gli altri non scherzano mica!
Inutile sottolineare il coinvolgimento dell'audience e di come la band sappia presentare non solo la propria musica ma anche la propria immagine.
Non particolarmente ricercati nel vestire, portano dagli states (e dallo UK) il loro Rock semplice, fruibile ma potente, che costringe il  pubblico ad un head banging non troppo selvaggio ma costante. Non si risparmiano pezzi dal sapore punk e dalle sfumature oserei dire..."surf metal"
L'acustica del locale, gioca molto a loro favore, completando alla perfezione il risultato che esce dal palco come un pugno in faccia.
Non riescono purtroppo a chiudere l'esibizione con il completamento della setlist, dato l'incidente di cui sopra. Tuttavia, parlando con Christian (basso) dopo lo show, questi mi svela che si sono trovati così bene che torneranno presto a trovarci, probabilmente proprio nello stesso club.
E' una band che non conoscevo quasi per nulla e devo dire che ne sono rimasto piacevolmente impressionato.


Setlist:
Drunk
B.F.
Punk and Belligerent

Jump for Joy
The Wasteland
Payback's a bitch
Generation Graveyeard

Moonage
Love Destruction
Pigs
Downtown

The party
The Drug

Lineup:
Lead Vocals: Kory Clarke
Guitar: Stevie Pearce
Bass guitar: Christian Kimmet
Drums: Michael Branagh

In conclusione, miei cari lettori, mi si perdoni l'essere stato un poco prolisso (lo riconosco). D'altra parte, il divertimento e l'energia di questa serata, sono stati tali da impedirmi di glissare su alcuni particolari.
Long live Rock and Roll!




lunedì 30 gennaio 2017

ADE-Carthago Delenda Est

Artista : ADE
Disco : Carthago Delenda Est
Genere : Death Metal
Durata : 46'
Tracce:  10
Anno: 2016 

Etichetta:Xtreem Music


Voto: 8

Recensionea cura di: MARCO DURST

Non c'è molto da spiegare quando si parla degli ADE.
I centurioni romani fanno parlare di loro sin dall'inizio della propria carriera (2007). La band del centro italia, che ha già dato alla luce ben due EP e tre Full Length rendendosi un punto ben radicato per i fan del genere, ci allietano l'animo regalandoci il loro ultimo lavoro: "Carthago Delenda Est", reso pubblico a Luglio 2016. Inutile affermare l'impatto sonoro che gli ADE ci regalano con questo ultimo successo. Dopo averlo ascoltato, risulta impossibile non poterlo ricapitolare! L'album si apre egregiamente con la title track "Carthago Delenda Est": l'intro temporale riporta indietro nei secoli la mente dell'ascoltatore, suscitando un senso adrenalinico che si scatena alle prime sonorità di un prorompente death; Una track colma di energia, incorniciata in un quadro artistico esemplare. Parte in quarta "Accross The Wolf's Blood", con un terremoto sonoro degno di nota che frantuma il muro della quiete, espandendo gli orizzonti dell'estremo ed elargendo una corposa struttura strumentale priva di eguali, colpi di scena ed arricchimenti scenografici senza sosta! Il vento di "Annibalem" soffia possente, sfiorando idealmente l'animo del pubblico: una intro canora orchestrale spalanca le porte ai mordenti riff della death-band romana. Impressionante è il modo in cui questi ragazzi riescano ad accostare diverse sonorità, mescolandole in pochi minuti di track, realizzando un pezzo del genere. Il maestoso barrito di un elefante porta con se l'imponente "With Tooth And Nail": impossibile descrivere l'incredibile prestanza sonora di questo pezzo, enfatizzato da una ritmica leggermente rallentata che evidenzia ogni singolo strumento della band, contornata dai profondi suoni orchestrali che accompagnano la nobile dote canora del frontman:
pura adrenalina.
Le nuvole stipate di rovente death accompagnano "Dark Days Of Rome", provocando un corposo rovescio sonoro e facendo straripare il fiume dell'energia musicale; l'impatto sonoro del pezzo è eccellente, senza contare le profonde vibrazioni emanate da un percussionista posseduto dal demone del metal. Il riff introduttivo di "Scipio Indomitus Victor" dona un leggiadro tocco d'eleganza alla track, togliendo delicatamente il velo che copre il seguito del pezzo e scoprendo l'imminente vitalità che ha in serbo per il pubblico; 4:56 minuti di puro movimento! L'impalpabile intro marittima di "Mare Nostrum" disegna un idilliaco quadro sonoro nella mente dell'ascoltatore, prima che un oceano di infinita possenza musicale si trasformi in uno tsunami di riff e ritmiche eclatanti, trascinandosi dietro eterni suoni orchestrali che rendono questo pezzo una perla nell'intero album. Una massiccia dose di adrenalina viene iniettata nelle vene di un pubblico estasiato con "Zama: Where Thusks Are Buried", che collassa in una sonora overdose; la teatralità della track si accosta magnificamente al corposo death della band, nel conempo in cui la storia viene narrata dall'influente voce del frontman. L'autorevole sound di "Excidium" inonda l'udito degli ascoltatori, penetrando fino a far vibrare le corde dei loro animi pronti a danzare sotto le ritmiche di questo pezzo brutalmente spinto; Inconfondibile la tecnica di questi ragazzi, che maneggiano il classico death metal, arricchendolo con le loro emozioni. L'imponente viaggio si conclude con l'energia sprigionata da "Sowing Salt", che con un basso esemplare e una massiccia composizione ritmica, saluta il pubblico in maniera a dir poco perfetta. Le radici degli ADE sono ormai profonde e ben salde nel terreno della scena underground romana. Con "Carthago Delenda Est" la band dimostra che Roma, oltre ad aver iniziato la civiltà, ha dato vita ad un successo che nei tempi si è dimostrato degno di tale nome. L'Italia è simbolo di storia, cultura e conoscenza, sinonimi di una reputazione priva di eguali nel mondo. Con il progetto di questi ragazzi, ed in particolar modo di questo album, gli ADE mostrano al pianeta la loro preparazione, le loro tecniche e la loro inventiva, tenendo alto il nome del Metal italiano, lanciando nel globo i semi di un armonioso futuro per la nostra scena nazionale. ADE: orgoglio italiano.


Traccia più interessante : With Tooth and Nail

Sample track  - With Tooth and Nail


Tracklist
1 - Carthago Delenda Est
2 - Across the Wolf's Blood
3 - Annibalem
4 - With Tooth and Nail
5 - Dark Days of Rome
6 - Scipio Indomitus Victor
7 - Mare Nostrum
8 - Zama_ Where Tusks are Buried
9 - Excidium
10 - Sowing Salt


venerdì 27 gennaio 2017

27 GEN 2017 - Invaders (Iron maiden Tribute) - Jailbreak live club


 

DATA:
VEN 27 GEN 2017
APERTURA
 20:30
INIZIO
 22:30
DOVE
BILL
HEADLINER
Invaders (Iron maiden Tribute)
OPENING ACT
-
 aggiungi al tuo google calendar
DETTAGLI EVENTO
Al Jailbreak Live Club arriveranno gli Invaders, omaggiando gli Iron Maiden.
La band capitolina ripercorrerà i più grandi successi del combo heavy metal britannico.
Le canzoni più conosciute al mondo, tra cui ''Fear of The Dark'' e tante altre.
Music is always on!

Apertura ore 20,00
Inizio ore 22,30

Ingresso 5 €

Jailbreak Live Club
Via Tiburtina 870
00151 Roma (RM)

Locale facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici: 450, 163, 309.
Metro B: Santa Maria del Soccorso
Linee notturne: N2, N23.

www.invadersonline.it
www.facebook.com/invadersonline
www.youtube.com/user/invadersrome

18 FEB 2017 - Love Theory - Jailbreak live club


 

DATA:
SAB 18 FEB 2017
APERTURA
 20:30
INIZIO
 22:00
DOVE
BILL
HEADLINER
Love Theory
OPENING ACT
Her (Him Tribute Band)
 aggiungi al tuo google calendar
Facebook Event
DETTAGLI EVENTO
Anche quest'anno, torna uno degli eventi che è diventato un vero e proprio appuntamento per i fans italiani degli HIM: l' HEARTAGRAM DAY 2017!

L'evento avrà luogo il 18 Febbraio 2017 presso il Jailbreak Live Club di Roma.
Per la prima volta vedrà la collaborazione tra due dei più importanti street-team italiani, Heartagram Faith e The Heartagram Path, nonchè il supporto di HIM & Ville Valo Fans e vedrà la partecipazione delle più interessanti tribute-band degli HIM italiane, Love Theory e HER.

Una serata all'insegna dell'amore e la passione per la band del Love Metal.
Un evento da non perdere per i veri Himsters.
Ottima cucina presso il Club
Aperture porte ore 20:00.
Start Live ore 22:00



A fine serata seguirà Discoteca con dj set unico, che vedrà i migliori nomi del panorama Alternative Romano...

Tante sorprese durante la serata, gadget, estrazioni e premi per i partecipanti.

In base alle richieste, sarà possibile raggiungere l'evento con pullman che partiranno da diverse città per poi riportare i Fan a casa.

Sponsor by EMP Mailorder Italia e TOO HEAD - Vintage Rock T-shirt

Witches of Doom-Deadlights

Artista : Witches of Doom
Disco : Deadlights
Genere : Ghotic/stoner/Neutro
Durata : 44
Tracce:  9
Anno: 2016 

Etichetta:Sliptrick records


Voto: 7.5 

Recensionea cura di: A.Hunt

Oggi ci fa compagnia il nuovo disco degli Witches of Doom. Partiamo subito col dire che se vi aspettate il metal classico o siete dei "defenders of true metal" questo disco non fa assolutamente per voi.Però partiamo anche col dire che è un disco che sicuramente ha un gran potere: Quello di dividere le opinioni. In effetti, con questo lavoro, sembra che gli Witches of Doom si siano orientati su un pubblico decisamente meno nazionale e sicuramente più avvezzo a sonorità variegate, meno dure. L'lp consiste infatti di una tracklist molto radiofonica, che si scosta anche leggermente dalla strada che la band aveva intrapreso con il suo primo lavoro. Si mantiene su pezzi sempre molto orecchiabili e soprattutto cantabili, senza però lesinare qualità. E' dunque un disco non molto energico, come del resto quasi tutto ciò che si accosta allo stoner, ma comunque ben fatto e sicuramente ben concepito. Lo si evince senza scavare troppo a fondo, considerando la facilità con la quale le melodie riescono a rimanere nella testa dell'ascoltatore. E' altrettanto evidente, come nel proprio movimento verso un genere meno definito da quello del lavoro precedente, la band si lasci contaminare senza remore da altri stili. In tutta onestà, non posso dire che questa sia un'opera magna (almeno per quanto riguarda il mio gusto personale). Sicuramente però è un disco che vale la pena di ascoltare almeno un paio di volte, per capirne tutte le sfaccettature. Come unica pecca del lavoro, ho trovato una certa ripetitività nella struttura dei brani, la qual cosa porta il disco a non avere un climax effettivo. Pregi, invece, ne ho trovati diversi. Alcuni, come la sopra citata capacità di lasciasi contaminare ma anche la fruibilità che questo riesce a portare al disco. Volendo, sarebbe possibile estrapolare ogni brano che compone la tracklist e farne un singolo, di sicuro successo, almeno su emittenti alla "Radio Rock", per capirci. E' poi un disco molto equilibrato e dall'ottima qualità del suono. Ogni volume è al suo posto, senza sovrastare gli altri. La voce assume un ruolo più dominante, a mio avviso proprio perchè il disco è destinato ad una fetta di pubblico non necessariamente infognata nel metal o che, comunque, non disdegna l'ascolto di cose più "soft". Apre il disco "Lizard Tongue", con dei suoni sintetizzati abbastanza insoliti nell'ambito rock/metal, ma comunque molto interessanti, salvo poi esplodere in una batteria netta e cadenzata. Molto piacevole il ritornello aperto, vicino al rock dei 2000, o comunque ad una sorta di evoluzione dello stoner. Cinque minuti che scorrono davvero molto in fretta, a sottolineare la buona stesura del pezzo. Segue "Running with the wolves". Apertura con riff cantilenante e ripetuto, quasi a voler ipnotizzare chi ascolta. Anche qui, di metal ce n'è poco. C'è però molto più "suono". In generale, continua sull'impronta della traccia precedente, pur rappresentandone una variazione sostanziale, sia per ritmi che per scelte stilistiche ed arrangiamenti. Ritornello dal sound abbastanza morbido, che mette in evidenza la particolarità della voce di Danilo Piluddu. Morbido ma al contempo, accorato ed accattivante. Il pezzo si chiude con una bella ed inaspettata variazione sul tema. Interessanti i suoni delle tastiere. Deface Ci addentriamo in un ambito un po' più tagliente.Non particolarmente emozionante il motivo d'apertura, che rimane abbastanza interessante dal punto di vista dei suoni. La linea del pezzo, a dispetto dell'incipit, è abbastanza morbida e sussurrata, con una voce quasi crudele. Emerge nel bridge una batteria davvero sanguigna, che il drummer Andrea Budicin sa utilizzare con disinvoltura, quando serve.Anche qui un ritornello molto aperto ed accattivante, anche se decisamente lontano da quella che è l'accezione classica del metal (il che non è necessariamente un difetto). Molta cattiveria vocale nel bridge. Pezzo davvero radiofonico Winter is coming Apertura morbida che in qualche modo ricorda i depeche mode. Qui le sfumature della voce di Danilo si colgono molto bene. Belli i cori ed un basso davvero notevole, nonostante la semplicità dei giri. Ritornello aperto. Homeless mix Finalmente arriva un pezzo bello scuro, almeno nell'intro, inframezzato da una coralità di strumenti che seguono i colpi della batteria. Continua con un basso cadenzato sui toni alti, senza chitarra, per buona parte della strofa. Si aggiungerà nella seconda metà, in cui la voce di Danilo e la batteria si incattiviscono, prima di un ritornello aperto ma accorato, che prosegue con un bel doppio pedale su accordi aperti. La cadenza iniziale, ritornerà in tutto il pezzo. Sbagliato il tiro sull'apertura della seconda strofa, che ricomincia senza chitarra, dopo un ritornello abbastanza pieno. Si svuota un po'. Pezzo molto interessante nonostante questo, soprattutto dopo la seconda metà della canzone, in cui si prendono delle sonorità più elettroniche e parte un assolo molto western, ma comunque scuro. Semplice ed essenziale, senza profondersi in tecnicnicismi inutili, se non nell'ultima parte, dove comuqnue la chitarra di Federico Venditti rimane di un'ottima fruibilità. Black voodoo girl Torniamo su sonorità decisamente più vicine allo stoner, con questo pezzo che comunque, pur gettando un'atmosfera diversa, si mantiene sulla stessa struttura degli altri brani, salvo per il ritornello che, a differenza degli altri brani non è molto aperto. Bello lo stacco di piano fra il primo ritornello e la seconda strofa, che riparte in maniera sostanzialmente migliore, rispetto agli altri pezzi. Qui c'è molta continuità ed è tutto un crescendo, che si risolve in una brusca interruzione, al minuto 2 o giu di li. Ottimo stratagemma per suscitare un'inaspettata reazione nell'ascoltatore. Mater mortis decisamente più ritmata, pur mantenendo la classica intro che c'è in tutti i brani, qui si usano delle belle ritmiche che tendono al pesante. Questa strumentale, a mio modesto avviso, avrebbe potuto essere stata snocciolatoa prima, nella tracklist. Abbastanza breve ed altrettanto intensa, forse poteva essere utilizzata come punto focale del disco Gospel of war Prosegue sull'ondata stoner. Senza il calo dopo l'intro, apre con una voce grattata ed un riff davvero niente male. Anche questo pezzo, leggermente più duro ed affilato degli altri, rimane molto fruibile soprattutto sui cambi stilistici, che ricordano molto più un rock and roll dal sapore scuro, mantenendo chiari richiami ad un periodo abbastanza ottantiano Chiude il cd "I don't wanna be a star". Rimembranze doors, per questa ballad dalle tonalità medio basse. Alcune aperture leggermente influenzate dal blues, non mancano certo di farsi sentire. Molto interessante il brevissimo inserto parlato, che prelude alla ripartenza della strofa. Qui si, l'assolo è veramente molto molto anni 70, quasi nostalgico di un lato oscuro di woodstock. Malinconico, termina su un cambio ritmico cavalcato davvero molto gradevole. Il pezzo si chiude in maniera molto particolare, con delle triplette bluesy e la tastiera in fade out. Dissonanze evidentemente ricercate sulla chiusura del disco. In conclusione, non posso che ribadire ciò che ho scritto più in alto. Se siete dei defenders, non comprate questo disco. Se invece siete persone aperte ad altri generi, che si discostano anche di molto dal metal, allora ve ne consiglio caldamente l'acquisto.


Traccia più interessante : Deface

Sample track  - Lizard Tongue


Tracklist
1 - Lizard Tongue
2 - Running with the wolves
3 - Deface
4 - Winter is coming
5 - Homeless mix
6 - Black voodoo girl
7 - Mater mortis
8 - Gospel of war
9 - I don't wanna be a star


Black Therapy - Aggiornamento Lineup

Cambio di lineup per i Black Therapy, che attraverso la loro pagina facebook comunicano l'entrata di Davide Celletti come nuovo chitarrista. 
Sempre nello stesso post, annunciano l'uscita dalla band del bass man, Angelo Finocchiaro. Da quanto si apprende dal comunicato, momentaneamente, Lorenzo Carlini (membro fondatore della band) assolverà le funzioni del basso. Non vengono specificate motivazioni particolari sull'uscita di Finocchiaro, al quale la band capitolina, augura comunque il meglio.
Ci uniamo a questo augurio e riportiamo di seguito il comuicato ufficiale:



giovedì 26 gennaio 2017

10 MAR 2017 - Angels & Demons Fest - Defrag


  

DATA:
VEN 10 MAR 2017
APERTURA
 21:00
INIZIO
 21:30
DOVE
BILL
HEADLINER
Angels & Demons Fest
OPENING ACT
Skymall Solution
Embark
Axioma
Hidden Dream

Killin'Baudelaire
 aggiungi al tuo google calendar
Facebook Event
DETTAGLI EVENTO
Un altro grande appuntamento targato Agoge Booking&Promotion...un altro Festival vero e proprio!
Stavolta visiteremo i lidi e i sapori del Prog Metal in ogni sfaccettatura passando per l'alternative più graffiante!
Si esibiranno band provenienti da tutta Italia, infatti avremo la band Killin' Baudelaire da Milano e sotto nientepopodimenoche Scarlet Records! Una all female band agguerrita e pronta a stupirci col suo rock ammiccante!
Ci saranno poi gli Hidden Dream, band di BBHells Record proveniente da Perugia. Poi sarà la volta di 3 band romane, gli Axioma, usciti di recente col loro primo EP autoprodotto Monolith ed in forte ascesa, i "debuttanti" Embark, giovani ma veramente promettenti, e per finire gran festa per il release party degli Skymall Solution, che presenteranno in anteprima assoluta il loro album omonimo in uscita sotto VREC Music a brevissimo!
Vi aspettiamo numerosi per festeggiare insieme ed ascoltare tanta bella musica nuova da band giovanissime e promettenti della scena musicale italiana!

04 MAR 2017 - METAL FOR KIDS 2017 - CrossRoads





DATA:
SAB 4 MAR 2017
APERTURA
 19:00
INIZIO
 20:00
DOVE
BILL
HEADLINER
Russell Allen
OPENING ACT
De la muerte
Timestorm
Noumeno
 aggiungi al tuo google calendar
Facebook Event
DETTAGLI EVENTO
Il Metal For Kids. United! E' un festival musicale benefico che attraverso l' Heavy Metal si prefigge la raccolta di fondi per realizzare e sostenere progetti a favore dei bambini in stato di necessità. Si articola attraverso la formula della Jam Session in cui musicisti talentuosi italiani e internazionali si alternano in formazioni ALL-STAR per riproporre brani della loro carriera discogafica e cover di classici del Metal/Hard Rock.

L'edizione 2017, prevede ospiti da:

Vicious Rumors
Luca Turilli's Rhapsody
Secret Sphere
Domine
Trick or Threat
Labyrinth
Yngwie Malmsteen
Ark
Arthemis
Kaledon
Dragonhammer
DGM
Heretic's dream
Noveria
Hevidence
Sailing to Nowhere
Setanera
Windrow
Phisical Noise

27 GEN 2017 - Psicosi di massa - Defrag


 

DATA:
VEN 27 GEN 2017
APERTURA
 21:30
INIZIO
 22:00
DOVE
BILL
HEADLINER
Psicosi di massa
OPENING ACT
I giardini di chernobyl
Forgotten Dust
 aggiungi al tuo google calendar
Facebook Event
DETTAGLI EVENTO
27 GENNAIO
▼▼▼▼▼▼

► Psicosi di Massa


► I Giardini di Chernobyl


► FORGOTTEN DUST

▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬
Apertura 21.30
5 euro inclusa tessera
▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬
Associazione Defrag
Via delle Isole Curzolane 75

►Live
►Expo
►Giochi da tavolo
►Biliardino
►Wi fi Zone
www.associazionedefrag.com

28 GEN - Setanera - Chinaski


 

DATA:
SAB 28 GEN 2017
APERTURA
 21:00
INIZIO
 21:30
DOVE
BILL
HEADLINER
Setanera
OPENING ACT
I metallari animati
Too left 2 Be right
 aggiungi al tuo google calendar
Facebook Event
DETTAGLI EVENTO
Setanera
https://www.facebook.com/Setaneraband/

I Metallari Animati
https://www.facebook.com/IMetallariAnimati/

Too Left 2 Be Right
https://www.facebook.com/tooleft2beright/

Ingresso 5€ per tesseramento, 3€ per i tesserati.
Menù per tutti i gusti a 3,50€!

martedì 24 gennaio 2017

29 GEN - Delain - Orion


 

DATA:
0 29 GEN 2017
APERTURA
 19:30
INIZIO
 20:00
DOVE
BILL
HEADLINER
Delain
OPENING ACT
Secret Rule
Afterlife Symphony
 aggiungi al tuo google calendar
Facebook Event
DETTAGLI EVENTO
Crown Metal Booking Agency Presenta:

Domenica 29 Gennaio 2017

Per un'unica e imperdibile data

DELAIN LIVE AT ORION CLUB + GUEST

Orion Live Club – Viale J.F. Kennedy N°52

Orari:
19:30:Apertura Porte
20:00:Afterlife Symphony
20:45:Secret Rule
22:00:DELAIN

POSTO UNICO Intero:
€ 25,00 + 3,75 d.p.

http://www.ticketone.it/
http://www.boxofficelazio.it/
http://www.etes.it/


I DELAIN capitanati dalla bravissima Charlotte Wessels fanno visita per la prima volta in assoluto nella capitale, per presentare il loro ultimo album "MOONBATHERS" uscito il 26 agosto di quest'anno, per tutti gli appassionati del genere è una data da non perdere visto che sarà l'unica data in prevista nel 2017 nel nostro paese da parte del sestetto olandese.
https://www.youtube.com/watch?v=vtaVKW5N_VE

Ad aprire la serata gli Afterlife Symphony con il loro secondo album "Moment Between Lives", uscito a settembre, una fusione di metal sinfonico e progressive che attirerà l'attenzione dei presenti per una delle band più talentuose del panorama italiano.
https://www.youtube.com/watch?v=APC2xgleois

A seguire ci saranno Secret Rule che con l'occasione presenteranno il loro album "MACHINATION" uscito a giugno che vanta collaborazioni del calibro di Sander Zoer (ex Delain, Leah) alla batteria, Henrik Klingenberg (Sonata Arctica) alle tastiere e altri ospiti speciali come Stefan Helleblad (Within Temptation) e Timo Somers (Delain).
https://www.youtube.com/watch?v=f5Cat5qKb5M

Indicazioni Stradali
Auto :
Arrivando dal raccordo o dall'autostrada

arrivando da NORD : Al termine dell'autostrada A1 (tratto Firenze – Roma) prendere la direzione ROMA NORD – G.R.A. (Grande Raccordo Anulare), prendere la direzione CIAMPINO e proseguire fino all'uscita 21-22.
Seguire l'indicazione CIAMPINO – GREGNA S. ANDREA ( zona industriale )

arrivando da SUD: Al casello di ROMA SUD, al termine dell'autostrada A1 tratto Napoli – Roma, prendere in direzione del G.R.A (Grande Raccordo Anulare), prendere la direzione TUSCOLANA e proseguire fino all'uscita 21-22. Seguire l'indicazione CIAMPINO – GREGNA S. ANDREA ( zona industriale )

Mezzi Pubblici:

- Bus linea 551 dalla stazione metro Anagnina
- Treno Roma Termini- Ciampino - prima corsa da Ciampino ore 6:00
- Bus notturno N1 (MA) da via Sette Metri direzione STAZIONE METRO ANAGNINA (orari di passaggio 00,35 01.05 01.35 02.05 02.35 03.05 03. 35 04.05 04.35 ) . Dalla stazione metro Anagnina bus N1 direzione Roma centro

HOTEL:

Ciampino Hotel: http://www.ciampinohotel.com/default.html
Hotel PalaCavicchi: http://www.hotelpalacavicchi.com/
Hotel Louis Ciampino: http://www.hotel-louis.it/nuovo/
Hotel Meeting Roma: http://www.hotelmeetingroma.it/it/index.php
One Park Hotel: http://www.oneparkhotel.com/